Fabio Lopez Nunes
Direttore Settore Parchi e Mobilità Ciclabile
Provincia di Milano
e pc
Signora dottoressa
Letizia Brichetto Arnaboldi Moratti
Sindaco di Milano
Egregio dottor Fabio Lopez Nunes,
domenica scorsa, quale associato Fiab Ciclobby Onlus, ho partecipato alla ciclopasseggiata "Alla scoperta del Parco del Lura" organizzata dall'ente che Lei dirige e guidata da Lei in persona. Ebbene dottor Lopez, io devo protestare perchè la mia delusione, che sconfina nell’amarezza e fors’anche nell’indignazione, è stata grande.
Lungo i sentieri, gli sterrati, le salite e le discese, come pure lungo i pur numerosi corsi d’acqua che movimentano il percorso, non sono riuscito a vedere neanche un frammento giallastro di water closet, un sifone di bidet, un lavandino dismesso, una sgangherata scarpiera ikea, un monitor di televisore fulminato, una carogna di piccione o di pantegana.
Nulla. Proprio nulla.
Dottor Lopez, mi creda, non c’era neanche un sacchetto di immondizia diligentemente sventrato che mettesse in mostra il suo tesoretto di bucce di banana, pannolini usati, croste di formaggio, scorze d’anguria, lacerti di ossa spolpate. Mi riservo di compiere una esplorazione più attenta ma sono quasi certo che nel parco non è possibile trovare nemmeno una cicca di sigaretta, un set di siringhe, un preservativo usato, la rosea Gazzetta dello Sport, qualche pagina di un album di Diabolik, nè quei kleeenex che, deliziosamente appallottolati, sono ormai l’irrinunciabile décor floreale di ogni parco che si rispetti.
Inoltre i ponti che sono stati costruiti durante la Sua direzione si rifiutano di crollare al passaggio dei pedoni, dei joggers e persino delle biciclette e - se non sbaglio - sono costati anche poco. La torretta del Roccolo da voi ristrutturata non presenta alcun segno di fatiscenza e, cosa ancor più frustrante, nemmeno un graffito che inneggi a una sana vigorosa virile sessualità.
Nel parco non si incontra nemmeno un barbecue ed è quindi impossibile respirare le avviluppanti dense oleose persistenti esalazioni dei bistecconi, dei salsiccioni e dei superwurstel.
Per tutti i chilomentri che ho percorso non mi è mai stato concesso il conforto di qualche stereo che diffondesse con i decibel adeguati un po’ di rap, di heavy metal, di disco music, nemmeno la radiocronaca dellle partite di campionato né il rombo esaltante dei Gran Premi di Formula Uno.
Del tutto assenti poi quei bei banchetti improvvisati, folkloristici e allegri, dove si possono acquistare orologi Rolex, capi di Valentino, borse di Vuitton, accendini, giocattoli, film e compilation musicali a prezzi davvero convenienti.
I lavori di bonifica che avete intrapreso sulle acque rischiano di cancellare e farci perdere per sempre la memoria degli inebrianti odori degli scarichi urbani e industriali.
Avete offerto un picnic dove il vino non era il regolamentare Tavernello e dove i formaggi, invece che di sana plastica invecchiata a dovere, sapevano di formaggio disgustosamente fresco.
Come vede, dottor Lopez, le ragioni della mia amarezza e della mia protesta sono molto serie, molto profonde e del tutto legittime.
Aggiungo, off the records, che da dei provinciali come voi non ci si poteva aspettare che questo.
Per fortuna io sono milanese.
Così, grazie ai sagaci e lungimiranti amministratori della mia città e soprattutto al suo sindaco, domani potrò rifarmi di questa cocente delusione domenicale con una bella pedalata al Parco Sempione.
Paolo Pacca
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