venerdì 14 settembre 2007

L' invasione degli ultracessi

Non bastava averli messi nel Parco Sempione, a ridosso del Castello sforzesco. Nei Giardini Pubblici del Piermarini, al Parco Ravizza e in chi sa quanti altri luoghi pubblici che mi sono sfuggiti.No, a queste fetide boites à chier ora è stata concessa la Piazza del Duomo, a ridosso della cattedrale appena restaurata, dell' Arengario, del monumento a Vittorio Emanuele, della Galleria - ormai non più salotto ma più adeguatamente cesso di Milano.
In una piazza del Duomo ridotta a una specie di angiporto da terzo mondo, indecentemente parata per ospitare gli schiamazzi di beceri venditori di telefonini, le urla sgangherate spacciate per canzoni, le promozioni pubblicitarie aggressive e sguaiate, le esalazioni dei friggitori di salsicce, loro sono lì nei loro colori sgargianti. nei loro sottili involucri di plastica, del tutto senza acqua e pronti ad arroventarsi pur sotto il flebile sole settembrino.
Si lascia alla immaginazione il raffigurarsi il confort e il look di queste schifezze dopo una giornata di deiezioni che rimangono tutte a vista.La cosa era stata segnalata, come interrogazione, al sindaco Letizia Moratti che, da vera signora, si è ben guardata dal rispondere. Ma tant' è. A Milano, da Formentini in poi, ci siamo abituati ai sindaci cafoni.
Ci abitueremo anche agli ultracessi, ai loro liquami e alle loro merdosità. Sempre che ormai, come i nostri amministratori paiono ritenere - alla merda - non si sia tutti già assuefatti.

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