A me, francamente, l’onorevole Cosimo Mele appare come una parlamentare esemplare, un deputato che interpreta la sua missione di rappresentante del popolo italiano in maniera pressoché perfetta.
E’ iscritto a un partito puritano e pratica il puttanierismo. Ha sottoscritto tutte le battaglie antidroga e si fa beccare in un frangente dove circola liberamente la cocaina.
E’ sposato con tre figli ma dichiara di sentirsi molto solo.
Si dimette ma lo fa a metà. Lascia cioè il partito e rimane deputato. Dismette gli oneri e si tiene tutti gli onori, i privilegi, le diarie e le molte altre prebende. Chi meglio di questo brindisino cinquantenne rappresenta lo spirito cacasennico e l’etica bertoldesca del popolo italiano? Chi meglio di lui incarna l’anima guicciardiniana dell’ homo italicus tutto pubblica virtù e vizio privato?
Basta guardarlo in faccia, l’onorevole Cosimo Mele. Quella faccia un po’ così, quell’espressione un po’ così che abbiamo noi cui dopo la messa e la comunione mattutine, i triboli del Parlamento, i crucci della clientela spettano , se non di diritto almeno di cristianissima consolazione, una maschia scopata e una robusta sniffata.
La faccia di Cosimo Mele dice bene tutto questo. Almeno a guardarla nella sua nuda verità. Voglio dire, senza mutande.
Basta guardarlo in faccia, l’onorevole Cosimo Mele. Quella faccia un po’ così, quell’espressione un po’ così che abbiamo noi cui dopo la messa e la comunione mattutine, i triboli del Parlamento, i crucci della clientela spettano , se non di diritto almeno di cristianissima consolazione, una maschia scopata e una robusta sniffata.
La faccia di Cosimo Mele dice bene tutto questo. Almeno a guardarla nella sua nuda verità. Voglio dire, senza mutande.
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