giovedì 2 agosto 2007

Evviva l'onorevole


A me, francamente, l’onorevole Cosimo Mele appare come una parlamentare esemplare, un deputato che interpreta la sua missione di rappresentante del popolo italiano in maniera pressoché perfetta.
E’ iscritto a un partito puritano e pratica il puttanierismo. Ha sottoscritto tutte le battaglie antidroga e si fa beccare in un frangente dove circola liberamente la cocaina.
E’ sposato con tre figli ma dichiara di sentirsi molto solo.
Si dimette ma lo fa a metà. Lascia cioè il partito e rimane deputato. Dismette gli oneri e si tiene tutti gli onori, i privilegi, le diarie e le molte altre prebende. Chi meglio di questo brindisino cinquantenne rappresenta lo spirito cacasennico e l’etica bertoldesca del popolo italiano? Chi meglio di lui incarna l’anima guicciardiniana dell’ homo italicus tutto pubblica virtù e vizio privato?
Basta guardarlo in faccia, l’onorevole Cosimo Mele. Quella faccia un po’ così, quell’espressione un po’ così che abbiamo noi cui dopo la messa e la comunione mattutine, i triboli del Parlamento, i crucci della clientela spettano , se non di diritto almeno di cristianissima consolazione, una maschia scopata e una robusta sniffata.
La faccia di Cosimo Mele dice bene tutto questo. Almeno a guardarla nella sua nuda verità. Voglio dire, senza mutande.

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