Abbiamo appreso che la Signora Daniela Santanché, leader carismatica del neofascismo cafo-billionaristico, non tromba. Da circa un anno. Caspita, Signora Santanché, che classe, che stile di comunicazione, che lezione di rigore etico e di austerità civile, che generosità nei confronti del bisogno di informazione del popolo. Sono certo che il popolo farà di tutto per imitarla. E' del resto storicamente provato che al popolo scopare non piace. Il popolo, come Lei sa bene, gode soltanto pigliandolo in culo.
Chi fusse sta tipa nun se sa, er tiggì nun ce l'ha detto e a noi poi nun ce ne frega gnente. Gnanche poi fusse sta gran gnocca da mettece la foto ar Campidojo, che st'abbuso a Vertroni bisogna fajelo pagà. E se proprio in Campidojo bisogna mettece na foto, c'avemo a Gregoraci. Nun v'abbasta?
Un colpetto al cerchio, un colpetto alla botte e un colpetto allo/di Stato
Così si governa nella nobile terra di Curlandia, uno staterello che confina a Nord con le repubbliche bananas e a Sud con i granducati manganello. Si toglie l' Ici (brioche per il popolo affamato) ma si lascia che si scateni l' inflazione (l' imperitura tassa sulla povertà da che mondo è mondo) e si incoraggiano tutti gli aumenti possibili e immaginabili(pane pasta patate benzina luce gas telefono ecc). Si fa appello ai valori familiari ma si celebrano, come eventi etici ed estetici di portata secolare le nozze dei villan rifatti con le troie in carriera. Si manda l'esercito nelle strade a presidiare la sicurezza dei cittadini ma non si condannano i delinquenti, si proclamano indulti indiscriminati, si depenalizzano i peggiori reati contro il vivere civile, la legittimità democratica, si ostracizzano i magistrati che si sono rifiutati di svendersi al padrone. Si tollera un degrado urbano indecente e osceno fino alla putrefazione delle città ma si incoraggia, nemmeno troppo larvatamente, la pulizia etnica sotto forma di caccia al rom, al romeno, all' albanese, al non integrato in genere.Per l'appunto: un colpetto al cerchio della demagogia, un colpetto alla botte dello sfruttamento dei deboli e, finalmente, un colpetto allo - o meglio - di stato. Di questo però nessuno se ne accorgerà, nessuno avrà di che dire. Il passaggio sarà indolore. Anzi: un popolo per vocazione secolare di camerieri, di sicofanti e di lacché si considererà fortunato e felice quando il padrone lo avrà generosamente promosso a popolo di servi.
Aridatece Petrolini (e anche Nerone)
Cacchibus... C'è uno che parla bergamasco... Eccomi a voi tutto d'un pezzo... Io vi darò tutto, basta che non do- mandate nulla! Il momento è difficile, l'ora è suprema, l'affare s'ingrossa e... e chi la fa l'aspetta! Ed ora, ed ora vattene, diletta ciurmaglia! (Ettore Petrolini)
Gli italiani perdono le partite di calcio come se fossero guerre e perdono le guerre come se fossero partite di calcio (Winston Churchill)
L' ELEZZIONE DER PRESIDENTE
Un giorno tutti quanti l'animali sottomessi al lavoro decisero d'elegge un Presidente che je guardasse l'interessi loro. C'era la Società de li Majali, la Società der Toro, er Circolo der Basto e de la Soma, la Lega indipendente fra li Somari residenti a Roma; eppoi la Fratellanza de li Gatti soriani, de li Cani, de li Cavalli senza vetturini, la Lega fra le Vacche, Bovi e affini... Tutti pijorno parte a l'adunanza. Un Somarello, che pe' l'ambizzione de fasse elegge s'era messo addosso la pelle d'un leone, disse: - Bestie elettore, io so' commosso: la civirtà, la libbertà, er progresso... ecco er vero programma che ciò io: ch'è l'istesso der popolo! Per cui voterete compatti er nome mio...- Defatti venne eletto propio lui. Er Somaro, contento, fece un rajo, e allora solo er popolo bestione s'accorse de lo sbajo d'avé pijato un ciuccio p'un leone! Miffarolo!... Imbrojone!... Buvattaro! Ho pijato possesso: -disse allora er Somaro - e nu' la pianto nemmanco se morite d'accidente. Peggio pe' voi che me ciavete messo! Silenzio! e rispettate er Presidente!
Trilussa
VOCI DEL SECOLO SCORSO
Jacques Brel - La chanson des vieux amants
AMORI DELL'ALTRO SECOLO: JEAN E NELLY
Le Quai des Brumes
PORNOTOPONOMASTICA
Scusi, per via Almirante? Lei imbocchi vicolo Farinacci, poi, superata Piazza della Difesa della Razza, dopo il viale Starace, la via Goebbles, largo Himmler e i Giardini Mussolini (nel senso di Benito) si troverà esattamente in via Almirante. Grazie. E' lontano? No, no, Praticamente, è dietro l'angolo. Quattro passi da fare in allegria e che fanno bene alla salute.
Aleardo Aleardi osserva la via più palificata d' Italia, forse del mondo.
Il genio dell' urbanistica
E' sicuramente la via più palificata d' Europa, forse del mondo. Roba da Guinness dei primati. Nelle sue poche decine di metri, la via Aleardo Aleardi conta ben 274 paletti di acciaio inox, ognuno - indicativamente - del costo di 200-250 € tra materia prima, lavorazione e posa in opera. Qual era il problema? Occorreva impedire alle automobili, incuranti di ogni divieto, di sostare nella via dove spesso invadevano anche il marciapiedi. Benissimo. Ma qui interviene l'inarrivabile genio urbanistico degli amministratori cittadini. I quali deliberano l' installazione dei 274 pali di acciaio. I pali vengono piantati sull'unico marciapiedi di via Aleardi, all'interno del cordolo di porfido. Così il marciapiedi, già strettissimo, perde una quarantina di centimetri con il bel risultato che quando due pedoni si incrociano, uno deve scendere nella strada e pregare il cielo che non gli arrivi qualche Suv o qualche Smart o qualche Harley Davidson, diciamo così, nella schiena. Nello stesso tempo non si prende nessun altro provvedimento viabilistico. Così le operazioni di carico e scarico che sono incessanti, data la presenza di numerose attività commerciali, vengono effettuate da veicoli che, non potendo accostare nemmeno sul lato dove non c' è marciapiedi, si piazzano nel bel mezzo della strada provocando ingorghi, proteste, risse, urla, il tutto accompagnato da furiosi concerti di clacson. Dunque circa 68.500 € spesi soltanto per la glorificazione dell'idiozia comunale. La situazione viabilistica è sensibilmente peggiorata. Le auto non hanno rinunciato per nulla alla loro cafona invadenza. Gli unici che ci hanno rimesso sono i pedoni, i disabili più di tutti, molestamente impediti nella camminata, e i residenti costretti a subire un inquinamento acustico devastante. Povero Aleardo Aleardi. D' accordo, era un poetaccio. Ma di certo non si meritava di essere così crudelmente impalato dagli stupidamente feroci dracula dell' urbanistica milanese.
Via le auto da via Aleardo Aleardi: i rottami si mettano pure comodi.
Sollievo
"Il premier Romano Prodi non ha fatto come previsto la passeggiata sotto i portici del centro di Torino. Il cambio di programma, arrivato dopo l'inaugurazione della metropolitana, è stato provocato dalla dura contestazione contro il presidente del Consiglio da parte di un gruppo di dipendenti dell'azienda Torione, impegnata nelle pulizie delle caserme di polizia e carabinieri di Torino e provincia, da mesi senza stipendio, e da oggi senza lavoro. Il gruppo di contestatori ha accolto il premier con fischietti, bandiere e striscioni. Romano Prodi ha così deciso di salire in auto, di evitare la passeggiata e di dirigersi immediatamente in prefettura per una rapida colazione." La Stampa
Meno male. C' è mancato poco che quattro energumeni esagitati e irresponsabili lasciasssero il Presidente a digiuno. Purtroppo, come sottolinea l'autorevole house organ della Fiat, la colazione ha dovuto essere rapida. Auguriamo al Presidente Romano Prodi un rapido e felice ritorno a Roma: dove, quando si tratta di mangiare, la nobile, raffinata casta di cui lui fa parte non fa certo caso all'orologio.
HAPPY BIRTHDAY
A Macherio, ad Arcore, a Becazzù, a Truccazzano, a Pizzighettone e in tutte le più importanti metropoli della Padania, negli splendidi palazzi dell’aristocrazia legaiola, all’augusta sigarosa presenza di Umberto Bossi (per l’eccezionale occasione, disarmato), si festeggia il settantunesimo compleanno di Silvio Berlusconi. Non è chiaro a quale dio faccia riferimento l’ elegante maglietta verde. Molto probabilmente si tratta di Senio, il dio romano che proteggeva i vecchi.
Nessun commento:
Posta un commento