martedì 3 giugno 2008

Il profeta

Pare che il defuntissimo presidente Sandro Pertini glielo abbia predetto: "Giorno verrà, presago il cor mel dice lei sarà qui, al mio posto". Evitiamo, per favore, di scandalizzarci come mammolette perbeniste o come intellettuali di Rifondazione comunista (che è poi la stessa cosa). In un paese creativo come la nostra repubblica di Curlandia, fondata sull'evasione carceraria e fiscale, sull'immondizia import-export, sulle bancarotte, le bustarelle, le tangenziali e le tangenti, sulla mafia e su quant'alto vi è di più nobile nelle società civili, non ci sarebbe da stupirsi nemmeno se diventassero, rispettivamente presidente e first lady, Maurizio Costanzo e Maria De Filippi oppure Olindo e Rosa da Erba. Sicché, in attesa di conoscere quello che a Berlusconi hannno profetizzato Isaia, Omero, San Francesco d' Assisi, Milarepa, le pastorelle di Fatima, Madre Teresa di Calcutta e, last but not least, il fresco riesumato Padre Pio da Pietralcina, prendiamo atto. Lui sarà lì, e presiederà, a costo di farlo dal rigor mortis della sua ibernazione di Arcore, la nostra repubblica: come un bananiere colombiano presiede la sua piantagione.

Viva l'Italia, viva la Repubblica.

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