Riusciranno gli azzurri eroi eroi della patria pedata a rimanere dentro l' Europa?
Se ne dubita.
La squadra appare sfilacciata, priva di idee, di grinta e di vigore atletico.
Scherzata dagli olandesi, graziata in extremis da una Romania che palesemente meritava di vincere, arranca verso un destino segnato: che è quello di venire estromessa a pedate, tanto metaforiche quanto fisiologiche, dal contesto europeo. Poi ci consoleremo nel piagnisteo, accusando proprio il destino di essere cinico e baro, stigmatizzeremo la cornutaggine degli arbitri, cercheremo e troveremo capri espiatori proprio tra gli unici meritevoli, come il povero Donadoni, dignitoso comandante di un manipolo di soldati mollacchioni e arroganti, imbelli e vittimisti, miliardari e miserabili. Lamenteremo l'immeritato e maligno offuscamento dello Stellone.
Si può capire.
Se non vale mai la pena di morire per il re di Prussia, che senso ha sacrificarsi per l'imperatore di Arcore, i proconsoli del Carroccione, gli epigoni del ducismo, i grandi fratelli della P2? Quale onore c'è nel combattere per il regno dell' immondizia, i granducati delle Camorre, i governatorati del razzismo, i capibastone della finanza e dell'economia?
Questa è l' Italia che i nostri pedatori stanno simbolicamente rappresentando sul palcoscenico europeo.
E' per questo che io, a questa Italia, auguro di perdere.
sabato 14 giugno 2008
Forza Italia che è quasi fatta
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